Le emozioni aiutano a lavorare meglio: coltiviamo quelle giuste!

La tua sfera emotiva può essere una vera e propria risorsa in ambito lavorativo. Impariamo insieme a valorizzare le nostre attitudini, approfittando della pausa estiva per iniziare un percorso di rinnovamento da mettere in pratica a settembre. 

Per molto tempo siamo stati abituati a ritenere che le emozioni dovessero appartenere soltanto alla sfera della nostra vita privata. Per questo siamo stati educati a lasciarle trasparire il meno possibile sul posto di lavoro.

Nella professione si è sempre dato importanza alla produttività, alla razionalità, alla precisione, al controllo, alle hard skills, tutti valori che sembrano avere poco a che fare con il lato emotivo delle persone. Anzi, spesso le emozioni sono state viste come possibili fattori destabilizzanti di questi indici di produttività. 

Ma fortunatamente questa visione del mondo del lavoro appartiene al passato.

Già da alcuni anni si è compreso che è impossibile eliminare le emozioni dal contesto lavorativo.

In realtà, è impensabile eliminare le emozioni da qualunque ambito della nostra vita, come scrive la neuroscienziata Jill Bolte Taylor:

“Benché molti ritengano di essere creature pensanti che sentono, biologicamente noi siamo creature sensibili che pensano”.*

Inoltre, studi e ricerche mostrano che le emozioni possono avere influenze positive sull’ambiente lavorativo e sulle performance lavorative.

Una persona che si sente inserita in una realtà inclusiva, dove è libera di confrontarsi e dove ritiene di essere valorizzata, ha meno probabilità di lavorare controvoglia e di sviluppare stress da lavoro.

Al contrario, è spinta a mettere in campo tutte le proprie doti e le proprie energie per dare il meglio di sé.

Proattività, autostima, creatività, problem solving sono qualità legate a una sfera più emotiva del nostro essere, e oggi sono molto apprezzate dalle aziende: sono doti definite soft-skills e possono determinare il tuo successo.

Impariamo insieme ad alimentare le emozioni positive e utili al tuo benessere sul luogo di lavoro.

Tutto questo insegna a non sforzarti, inutilmente, nel tentativo di evitare le tue emozioni.

È importante, però, saper riconoscere quali sono le emozioni positive che ti fanno bene, e imparare a gestirle come delle vere e proprie risorse.

Una parte di questo compito è assegnato al contesto lavorativo: una realtà che si impegna a incentivare la formazione di buone relazioni tra i colleghi e a offrire stimoli ai propri collaboratori (organizzando azioni di team building e momenti di coaching individuale o di gruppo) può fare le differenza.

È altrettanto importante, da parte tua, fare un lavoro individuale, per capire quali sono gli aspetti che ti motivano e quali sono le tue peculiarità personali, che puoi mettere a servizio del tuo lavoro.

Questo è il momento perfetto per conoscere meglio se stessi.

La pausa estiva è il tempo per ricaricare le batterie, ma anche per iniziare un percorso di rinnovamento da mettere in pratica a settembre

Hai più tempo a tua disposizione, sei più riposato, e il distacco dalla routine lavorativa ti permette di osservare alcune situazioni con la giusta prospettiva.

Al rientro dalle ferie ti aspetta un nuovo inizio, da affrontare con entusiasmo e motivazione.

Prova a farti alcune domande insieme a noi.

Sei un bravo ascoltatore ed empatizzi facilmente con chi hai di fronte?

Hai una mente creativa e ti capita spesso di pensare ‘out of the box’?

Non ti spaventi davanti agli imprevisti, ma ti piace trovare soluzioni?

Queste qualità possono esserti molto utili nella tua professione.

Se non ti è facile riconoscere le tue doti personali e come possono essere applicare alla sfera lavorativa, prova a farti alcune semplici domande:    

  • Cosa ami del tuo lavoro? 
  • Cosa ti fa stare bene come persona e come professionista? 
  • In cosa sei bravo, e ti viene naturale fare? (non considerando la mansione principale)

Raggiungere la consapevolezza del tuo potenziale, porta sempre a una maggiore autostima. 

Analizziamo ora insieme la tua attuale situazione lavorativa. Segna su un foglio di carta le emozioni che provi quando pensi al lavoro.

Prova a vedere se le emozioni negative, sono causate da situazioni che puoi affrontare da un altro punto di vista. Oppure, se semplicemente puoi gestirle meglio o assegnare loro un’importanza minore.

Questo considerevole lavoro di riflessione ti aiuterà, anche a livello inconsapevole, a perseguire comportamenti che vanno nella direzione della tua realizzazione personale.

Conoscere meglio se stessi, le capacità e i desideri, ti permette di avere degli obiettivi a cui tendere, di conoscere i comportamenti da mettere in atto per raggiungerli, e il mindset da ricercare.

Questo ti aiuterà a tenerti lontano da emozioni negative come paura, frustrazione, rabbia, incomprensione, e a raggiungere più facilmente i tuo successi.

E ti renderà una persona più sicura, fornendoti una rotta da seguire durante l’anno lavorativo! 

Ti va di provare? Con queste premesse, non ti senti già più motivato/a per il rientro?

RIFERIMENTI*Riccarda Zezza, È ora di fare posto alle emozioni, anche sul lavoro, 15-01-2021 ALLEY OOP

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