Lavorare in team: Ascolto, Inclusione, Condivisione

Valorizza le relazioni e l’ascolto degli altri grazie alla mindfulness!

Che cos’è la mindfulness? Una pratica che ci offre gli strumenti per migliorare la consapevolezza di noi stessi, del presente e di ciò che ci circonda, senza giudicare. La mindfulness, per molte delle persone che la abbracciano, diventa un vero e proprio nuovo modo di guardare alle cose e alle relazioni, con conseguenze positive sull’autostima, la comunicazione con gli altri e la costruzione di rapporti sani ed equilibrati.

La meditazione, l’attività fisica, l’ascolto di sé e delle persone a noi care, l’alimentazione consapevole, sono alcuni degli strumenti più importanti di questa pratica – chi ha seguito i workshop Food, Body & Soul di Juice Plus+ ha già avuto modo di scoprirlo. Oggi proveremo a fare tesoro di questi strumenti in una chiave particolare.

Siamo abituati a sentir parlare di consapevolezza soprattutto su un piano individuale. Ma che cosa succede se utilizziamo questi strumenti e altri legati alla mindfulness, anche in dinamiche di gruppo, per esempio in un team di lavoro?

Un team di lavoro può essere eterogeneo, composto da persone con background, esperienze, provenienze, formazione, competenze e interessi molto diversi tra loro. Ad accomunare tutti i componenti, un obiettivo condiviso, una visione, la volontà di portare avanti un progetto in comune.

È sempre sufficiente focalizzarsi solo e unicamente sul risultato? In caso di conflitti, scatenati da un’incomprensione o da una divergenza di opinioni, lo scontro diventerà rapidamente un confronto produttivo? Se non viviamo il lavoro con consapevolezza, la risposta potrebbe essere no.


Mindfulness… di gruppo!

Ecco come la “HarvardBusiness Review” ha definito la mindfulness di gruppo (o di team): una consapevolezza, collettiva, di quello che un gruppo sta affrontando e gestendo, senza che si mettano di mezzo pregiudizi sul piano individuale.

Anche se il lavoro è più fluido rispetto al passato e spesso si svolge da remoto, la messa in pratica di questa consapevolezza non è legata alla presenza, ma all’ascolto, all’inclusione, alla comunicazione e alla condivisione.

Eccone i pilastri:

  • Concentrazione e un buon utilizzo del tempo

A ogni task andrebbe assegnata una quantità di tempo non solo sufficiente a svolgerlo, ma a fare un ottimo lavoro. Per questo i team dovrebbero sperimentare modi nuovi e originali per promuovere un tempo di lavoro dove l’attenzione non venga disturbata da troppe richieste e stimoli diversi. Dare la priorità alla qualità e all’intessere relazioni di valore, tra diversi membri del team e con i clienti.

  • Comunicazione e gentilezza

Quello della comunicazione è un pilastro facilmente sottovalutabile, ma può fare la differenza in tantissimi contesti. Non stiamo parlando, in questo caso, di marketing, ma di comunicazione efficace uno a uno. Il parere di un membro del team dovrebbe essere sempre preso in considerazione.

Esistono spazi e strumenti, nel tuo gruppo, perché chiunque si senta libero di dire la sua, anche se si tratta di una figura junior? Hai predisposto dei momenti di confronto in cui ogni persona possa esprimere una difficoltà, un limite o un dubbio, prima che questo possa ledere la qualità del lavoro una volta che il progetto è stato avviato?

  • Condivisione e confronto

Tiè capitato una o più volte di non essere soddisfatto del lavoro svolto da una persona del tuo team e di esserti chiesto se ti eri spiegato male? Forse questo è un buon momento per rivedere i momenti in cui vengono consegnati i briefai membri del team. Quelli attuali sono forse molto frettolosi?

La persona a cui affidi alcuni compiti importanti è brava nel suo lavoro, ma ha molta meno esperienza di te? Cerca di organizzare il tempo dedicato al lavoro in modo tale che tutti i membri del team abbiano il tempo di elaborare le richieste ricevute e fare domande, altrimenti il rischio errore o incomprensione è dietro l’angolo!

  • Non prenderla sul personale

Qualunque cosa succeda, anche nel caso in cui un conflitto finisca per emergere, la mindfulness ci insegna a mantenere una prospettiva equilibrata e non fraintendere critiche, proposte di miglioramento o opinioni personali come giudizi sul proprio valore personale.

Datti il tempo per elaborare quanto accaduto, e proponi alle altre persone coinvolte un momento di confronto maturo e libero da pregiudizi, in cui sia possibile condividere la propria opinione senza essere attaccati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *